Caviglie gonfie: cause e rimedi

di Daniela Roccatello

caviglie gonfie

Come è a tutti noto andare avanti con gli anni ha un comune denominatore: i processi vitali rallentano. I fluidi del corpo che si parli sia di sangue che di linfa, tendono a ristagnare e di conseguenza a rallentare la loro circolazione verso l’alto, perché seguendo i cicli della vita sono più sottomessi alla forza di gravità che li spinge più verso l’elemento terra.

A volte non sono malattie vere e proprie, ma normali processi di invecchiamento della nostra natura umana.

Le cause delle caviglie gonfie

Ma dov’è il luogo in cui questi fluidi trovano l’ostacolo maggiore per vincere la forza di gravità, al fine di poter ritornare in tutto il corpo e nutrirlo? Mi riferisco alle caviglie e ai piedi in generale, le parti del nostro corpo più lontane dal cuore e che di conseguenza usufruiscono di questa pompa di risalita con maggiore difficoltà. Nei piedi e nelle caviglie i fluidi hanno un punto di svolta fondamentale, devono trovare la forza di vincere la gravità e tornare verso l’alto distribuendosi in tutto il corpo al fine di nutrirlo e ripulirlo da vari tipi di scorie e tossicità.

Non solo l’età che avanza, ma anche la vita sedentaria, essere in sovrappeso o magari avere subito traumi di varia natura come, cadute, distorsioni, tendiniti e quant’altro sono le cause principali che possono provocare un rigonfiamento più o meno esteso che dalle caviglie può arrivare anche oltre il polpaccio.

I rimedi per le caviglie gonfie

La riflessologia plantare è uno dei migliori rimedi per riuscire a risolvere il problema delle caviglie gonfie. Le mani del riflessologo come un secondo cuore massaggeranno, in maniera differente a seconda della causa che ha determinato i diversi tipi di gonfiore, al fine di liberare in modo stabile i ristagni di linfa o sangue che sono causa di questa sofferenza.

Per identificare se si tratta di un problema di circolazione sanguigna piuttosto che linfatica, il riflessologo eserciterà in loco una leggera pressione con l’indice. Se si formerà un avvallamento che perdura per un po’ di tempo, anche dopo aver tolto il dito, significa che la problematica è di origine circolatoria venosa da riflusso, più facile da risolvere in quanto, insieme alle nostre mani c’è sempre il cuore che collabora con noi.

Viceversa, se, una volta tolta la pressione del nostro dito, l’avvallamento scompare, significa che vi è uno sfiancamento dei vasi linfatici che non sono più elastici, qui il problema, richiede un lavoro più lungo, in quanto la linfa viene fatta risalire nel corpo solo grazie alla contrazione dei muscoli che…spingono. Di conseguenza se la tonicità muscolare non è eccellente, le mani del riflessologo devono spingere di più e per più tempo.