Come trasformare la crisi da Covid-19 in una grande opportunità professionale

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La Fase 2 dell’emergenza da Covid-19 ha visto il graduale allentamento delle restrizioni, decretato per avviare la ripresa delle attività economiche e sociali. Dal 4 maggio, prima, e dal 3 giugno, poi, il nostro Paese è tornato pian piano alla normalità, riportando al lavoro – secondo le stime – 2,7 milioni di persone.

Normalità fino a un certo punto, perché i problemi che ci ha lasciato in eredità la pandemia, che a tutti gli effetti non è ancora stata debellata, sono davvero tanti e riguardano non più il contesto sanitario, ma piuttosto l’ambito lavorativo. Tutto ciò ha determinato un passaggio logico da una emergenza sanitaria a un’emergenza economica e sociale.

Al di là infatti di alcune categorie di lavoro che non sono state colpite dalla crisi, esistono oggi partite IVA, professionisti, commercianti, artigiani e altre attività lavorative che sono precipitate in una condizione di profonda crisi. I problemi sono diversi, ma per molti alquanto insormontabili:

  • mancanza di fatturato nei 3 mesi di lockdown
  • peso economico delle spese generali e dell’affitto dei locali dell’attività nonostante la chiusura
  • previsione di riduzione del 60/70% del fatturato nei mesi successivi alla riapertura
  • spese aggiuntive per mettere in sicurezza la propria attività secondo precisi protocolli
  • aiuti dello Stato esigui e in taluni casi inesistenti
  • debiti pregressi che pesano sul bilancio economico già in sofferenza
  • impossibilità di accedere a nuovi finanziamenti
  • tasse e balzelli non cancellati ma soltanto sospesi per pochi mesi

Il tutto è aggravato dall’incertezza sul futuro e dalla ventilata ipotesi che il virus possa ripresentarsi di nuovo in autunno con la stessa forza con cui ha spazzato via vite umane, affetti, vita sociale, certezze, progetti, entusiasmo.

E i dati che stanno girando in questo periodo sulle stime del numero di disoccupati che raggiungeremo entro la fine dell’anno non lasciano certo intravvedere periodi meno difficili.

Per tutti questi motivi, oggi alcune categorie lavorative si suddividono in coloro che hanno già dovuto chiudere la propria attività e in coloro che stanno prendendo in considerazione l’ipotesi di chiudere tutto quanto prima.

“La crisi porta grandi progressi”

La frase ovviamente non è nostra: Albert Einstein motivò questa affermazione asserendo che “la creatività nasce dall’angoscia come il giorno nasce dalla notte oscura”.

Siamo passati da una “comfort zone” a un imprevisto shock che ha sconvolto la nostra routine abituale. C’è chi ha già preso in mano la situazione e ha deciso di affrontare il cambiamento, cambiando tutto e puntando su una nuova attività. C’è chi vorrebbe cambiare tutto ma ha timore o non sa dove sbattere la testa, preso dall’ansia del quotidiano.

Laddove però non è possibile riprendere in mano la propria attività e farla rinascere, con tutti i limiti che stiamo vivendo, è necessario non perdere altro tempo prezioso.

Siamo in una fase in cui per molti è arrivato il momento di prendere una decisione: Reinventarsi.

Come reinventarsi oggi: la nuova figura professionale del Riflessologo

Questo periodo di chiusura da emergenza Covid-19 ha imposto un cambiamento radicale del nostro stile di vita e purtroppo ha creato tanta sofferenza in molte persone. E a questa prima fase di malessere si è aggiunta la sofferenza da problemi economici che abbiamo appena descritto.

Tutto ciò ha creato nelle persone stati d’ansia, paure, sbalzi di umore, difficoltà a prendere sonno, risvegli notturni, problemi di mobilità, frustrazione, disturbi alimentari, obesità, ecc… Senza contare che i nuovi disturbi si sono sommati a quelli che alcune persone già soffrivano.

È vero, il distanziamento sociale ci ha permesso di ridurre la curva del contagio, ma coloro che hanno avuto la fortuna di non contrarre il virus sono usciti da questa fase più o meno tutti malridotti.

Il Riflessologo rappresenta oggi la figura professionale in grado di aiutare le persone che soffrono i malesseri appena descritti, e tanti altri, traghettandole verso una nuova normalità.

Intraprendere oggi un percorso formativo che porti a esercitare una nuova professione come quella del Riflessologo permette a tutti coloro che vogliono reinventarsi di cogliere un’occasione irripetibile e di farlo in una fase in cui le persone hanno bisogno più di prima di un aiuto per alleviare le sofferenze.

Diventare Riflessologo oggi significa dunque intraprendere una professione particolarmente ricercata, sicura e remunerativa. Un’opportunità per tutti coloro che devono reinventarsi, cancellando il passato e ripartendo da un nuovo inizio.

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